giovedì 16 aprile 2015

Sciame sismico sull'appennino tosco-emiliano (Gennaio-Aprile 2015)

Di Emanuele Maiorana

Dal mese di Gennaio numerose scosse hanno interessato una zona compresa tra le città di Pievepelago e Castel di Rio. Dal 1 Gennaio sono state registrate circa 770 scosse, concentrate in tre distinti clusters.

Il 23 Gennaio una scossa di Ml4.3 (Mw4.26) interessa Castiglione Dei Pepoli, preceduta da circa 50 scosse, di cui 4 di magnitudo compresa tra 3.0 e 3.2. Nei 5 giorni successivi vengono registrate nella stessa zona altre 140 scosse, le più forti di magnitudo Ml 3.5 (Mw3.69) e Ml 3.4 nelle ore successive all'evento principale. 



Dal 14 Febbraio alcune scosse interessano un settore più occidentale rispetto a quello di Castiglione, nei pressi della città di Porretta Terme. Per il successivo mese il cluster è caratterizzato da un andamento della sismicità curiosamente costante (Circa 8 scosse al giorno con magnitudo giornaliera totale di 2.6), e caratterizzata da eventi più profondi rispetto alle altre sequenza (comportamento simile allo sciame sismico del Matese). La profondità delle scosse è compresa tra i 9 e i 24km, con una profondità media per evento pari a 15.8Km (al 16 Aprile).  Nello stesso periodo vengono registrate 240 scosse, con magnitudo sempre inferiore a 3 (Magnitudo massima Ml2.9).
Mw 4.26 - 23/01/15
Il 17 Febbraio una scossa di M3.7 (Mw3.73) è registrata a nord della città di Firenzuola, seguita da circa 40 scosse di magnitudo strumentale.




Gli epicentri dei due cluster principali (Castiglione e Porretta) non si trovano in nessuna struttura sismogenetica attualmente conosciuta, e l'area è storicamente soggetta ad attività sismica moderata. L'epicentro più vicino a quelli attuali è quello del terremoto dell'11 Aprile 1470, Mw5.57 (DBMI11), le aree limitrofe invece sono soggette a sismicità più importante, sopratutto a sud-est dove sono presenti le strutture sismogenetiche del Mugello (Mw 6.3 nel 1919 nella struttura più meridionale). I meccanismi focali dei terremoti storicamente più recenti testimoniano movimenti distensivi con orientamento WNW-ESE, ad eccezione del terremoto di Mw3.5 del 14/06/2013, profondo 25.5Km e con movimento compressivo riconducibile allo slab adriatico. I terremoti del 2008 e del 2009 che hanno interessato il Mugello sono compatibili con il settore settentrionale del Mugello.  





La "strana" distribuzione delle profondità a Porretta
Dal 14 Aprile è in atto un evidentissimo aumento della sismicità presso il cluster di Porretta Terme. In 36 ore sono state registrate oltre 140 scosse (in realtà molte scosse sono tralasciate e non presenti nel database). Alle ore 17:01 del 16 Aprile una moderata scossa di Ml3.3 (Mw3.66) interessa lo stesso settore. Il 15 Aprile sono state registrate 41 scosse, mentre alle 19:30 italiane sono già state registrate circa 100 scosse (tra cui 15 di magnitudo tra 2.0 e 2.0 e la scossa di magnitudo 3.3). 

La profondità della scossa è stata di 9km secondo la soluzione del meccanismo focale (TDMT) e 5.5Km secondo il bollettino ufficiale dell'INGV. La sequenza è scientificamente interessante per la strana distribuzione delle scosse in profondità. 

Il grafico seguente indica la percentuale delle scosse rispetto al totale (Alla profondità massima corrisponde il 100% delle scosse): Si nota come lo spessore interessato dalle scosse a Porretta Terme sia molto maggiore rispetto a quello di due grandi sequenza sismiche come quelle de L'Aquila e dell'Emilia. 

La seguente tabella estratta da Papazachos et al. 2004 (con un ringraziamento al Professore Mucciarelli per averla pubblicata sul suo blog nell'articolo Confronto tra Matese e altre sequenze - Terremoti, sismologia ed altre sciocchezze di Marco Mucciarelli), mette a confronto la magnitudo momento di un sisma ai parametri di faglia correlati statisticamente (Global relations between seismic fault parameters and moment magnitude of earthquakes).

Magnitudo
Spessore (km)
Lunghezza (km)
5.0
5
4
5.5
7
8
6.0
10
14
6.5
13
25
7.0
18
44
7.5
25
78
8.0
35
138


L'analisi del meccanismo focale dell'evento odierno, fornito dall'INGV, coincide con l'ipotetico piano di faglia delineato dalle profondità delle scosse (Vedi linee nere separatrici ogni 10km di profondità). Potrebbe quindi trattarsi di una struttura (ribadisco non conosciuta attualmente) distensiva con orientamento SW-NE ad alto angolo d'immersione verso SE.



Dati aggiornati alle ore 19:30 ITA

Emanuele Maiorana



Citazioni: 

Papazachos, B.; Scordilis, E.; Panagiotopoulos, D.; Papazachos, C. & Karakaisis, G. (2004), 'Global relations between seismic fault parameters and moment magnitude of earthquakes', Bull. Geol. Soc. Greece 36, 1482--1489.

DISS Working Group (2010). Database of Individual Seismogenic Sources (DISS), Version 3.1.1: A compilation of potential sources for earthquakes larger than M 5.5 in Italy and surrounding areas. http://diss.rm.ingv.it/diss/, © INGV 2010 - Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - All rights reserved; DOI:10.6092/INGV.IT-DISS3.1.1

M. Locati, R. Camassi e M. Stucchi (a cura di), 2011. DBMI11, la versione 2011 del Database Macrosismico Italiano. Milano, Bologna, http://emidius.mi.ingv.it/DBMI11, DOI: 10.6092/INGV.IT-DBMI11

3 commenti:

  1. Buongiorno Sign. Maiorana,

    sto seguendo da tempo il cluster dell'appennino Bolognese, e avrei alcune domande da farle.
    Nell'articolo parla della correlazione tra magnitudo momento e parametri di faglia, è possibile che le recenti scosse nelle vicinanze di Zocca-Montese siano sempre all'interno della stessa struttura delle scosse di Gaggio Montano? Cosa ne pensa dell'andamento dello sciame sismico? Manca ancora un mainshock? Potenzialmente potrebbe accadere una scossa forte?
    grazie

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  2. Salve, le zone in questione purtroppo sono poco conosciute dal punto di vista sismicogenetico. Il database delle macrostrutture sismiche DISS dell'Ingv non contiene alcuna struttura per la zona in questione, quindi gli unici aiuti che ci vengono in contro sono le profondità e la localizzazione della microsismicità. La struttura di Gaggio come descritto nel post è particolare, perchè profonda delle profondità diverse rispetto alla norma. Le scosse di Zocca-Montese sono più o meno nello stesso range di profondità, potrebbe trattarsi della stessa struttura, ma per esserne certi avremmo bisogno di due meccanismi focali per entrambi le due zone.. in ogni caso non si conosce il potenziale sismogenetico della faglia, quindi è impossibile pronunciarsi per il futuro, anche per quanto riguarda il potenziale della zona (cosa che di solito si conosce in base ai parametri delle strutture già studiate da anni e la sismicità storica)

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  3. Grazie della gentile risposta, proprio ieri c'è stata una scossa di ML 3.9 nel cluster dell'appennino Bolognese, situazione da monitorare in quanto sto vedendo l'andamento dello sciame e credo che questo non sia il mainshock.

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