venerdì 3 gennaio 2014

Numero degli accadimenti sul territorio italiano e malfunzionamenti stagionali delle stazioni sismiche

Tratto dal post pubblicato su Facebook il 15 Dicembre 2013: Link al Post FB

Tempo fa avevo pubblicato sul gruppo, un grafico che mostrava un andamento sinusoidale del numero delle scosse registrate in Italia, soprattutto a livello strumentale. L’onda descrive un andamento periodico con ciclo di circa un anno, come visibile dal primo e dal secondo grafico.




Per tentare di spiegare questo andamento ho pensato di sovrapporre al numero delle scosse dei valori astronomici.  L’inverso della forza gravitazionale agente tra Terra e Luna sembrava essere un’onda parzialmente sovrapponibile, come visibile nel terzo grafico. Si nota però una certa discordanza tra l’onda della Forza Gravitazionale e quella del numero delle scosse.



Gran parte delle stazioni dell’INGV funzionano attraverso l’utilizzo di pannelli fotovoltaici e/o utilizzano satelliti per trasmettere i dati registrati. Su ISIDE sono disponibili tutti i dettagli tecnici delle stazioni sismiche utilizzate in Italia.
Dal 2003 in poi il numero delle stazioni sismiche presenti in Italia è cresciuto rapidamente, si è passati da una ventina di stazioni a circa 320 oggi (Quarto grafico). La crescita è stata rapida soprattutto nel 2009, dopo il Terremoto de L’Aquila. Questo può spiegare il progressivo aumento delle scosse annuali visibile soprattutto nel secondo grafico.




Come detto, gran parte delle stazioni utilizza satelliti, reti cellulari, pannelli fotovoltaici e reti wifi per la trasmissione dei dati e per l’alimentazione. Durante l’Inverno e l’Autunno la nuvolosità influisce notevolmente sulla radiazione solare che colpisce la superficie terrestre, alcune stazioni quindi smettono di funzionare perché utilizzano esclusivamente i pannelli per auto-prodursi energia elettrica. Su altre stazioni la trasmissione dei dati avviene esclusivamente attraverso la rete cellulare (UMTS , GPRS, 3G) , wifi e satelliti (Hellasat, Intelsat, Satlink), influenzati anch'essi dalla nuvolosità (Quinto e sesto grafico).




Per dimostrare che il numero delle scosse REGISTRATE ha questo andamento periodico a causa dei guasti stagionali delle stazioni ho sovrapposto al numero delle scosse alla temperatura media registrata a Roma dal 2005 al 2011. La temperatura media sembra effettivamente rispettare il numero delle scosse registrate. (Settimo grafico)

 
La magnitudo minima che la rete INGV può registrare con certezza è 2.4, infatti se si prova a fare lo stesso lavoro con le sole scosse di magnitudo superiore o uguale a 2.4 non si nota alcuna periodicità. (Ottavo grafico)



La conclusione è che durante i periodi invernali, molte scosse di ML inferiore a 2.4 non vengono registrate dalla rete INGV a causa di guasti stagionali. La minor disponibilità di stazioni sul territorio può impedire la localizzazione epicentrale ed ipocentrale di alcune scosse, e in alcuni casi del valore della Magnitudo. 

Emanuele Maiorana

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